La Sicurezza alimentare

controlli finalizzati alla tutela della salute pubblica

Il 4 dicembre 2023, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente (Arpa) della Regione Puglia, ha organizzato l’evento formativo dal titolo: “Controlli in materia di sicurezza alimentare e salute pubblica“.

La giornata di studio è avvenuta con il patrocinio dell’Ordine dei Biologi della Puglia e della Basilicata e dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici della provincia di Bari.

L’evento formativo, fortemente partecipato, ha coinvolto illustri rappresentati dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici della provincia di Bari, dell’Ordine dei Biologi di Puglia e Basilicata, dell’Università di Bari, della Regione Puglia e della dirigenza e del comparto dell’Agenzia.

La prima sessione, quella della mattina, introdotta dalle Autorità, è stata caratterizzata da svariati interventi:

  • i controlli analitici delle frodi alimentari;
  • il piano di controllo ufficiale della Regione Puglia;
  • sull’attività del Laboratorio chimico in materia di sicurezza alimentare;
  • sui controllo dei residui dei prodotti fitosanitari della Regione Puglia;
  • i controlli sulle acque potabili;
  • gli OGM;
  • le attività sui controlli biologici.

All’interno del programma, ho avuto la possibilità di poter presentare uno studio dal titolo: “Frutta e ortaggi, considerazione sui dati pubblicati dal Ministero della Salute“. Ringrazio sentitamente l’Agenzia e gli Organizzatori per l’invito e per avermi offerto la possibilità di divulgare il risultato dell’indagine eseguita sui dati dei controlli ufficiali.

La seconda sessione, quella pomeridiana, ha riguardato invece: le micotossine ed altri contaminanti, tecniche analitiche abbinate alla chemiometria per l’analisi degli alimenti e l’identificazione sull’origine degli alimenti.

Sicurezza alimentare: cosa si intende?

Proteggere la salute è l’obiettivo di leggi e norme dell’UE nei settori dell’agricoltura, della produzione di alimenti e della zootecnia, di cui, per scelta, non ci occupiamo in questo articolo.

Ampio è l’insieme delle norme a livello dell’UE per disciplinare la produzione e la trasformazione alimentare.

La politica di sicurezza alimentare dell’UE è principalmente disciplinata dagli articoli 168 (salute pubblica) (1)169 (protezione dei consumatori) (2) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

Al considerando 1 del Reg. (CE) 882/2004 si legge:

“I mangimi e gli alimenti devono essere sicuri e sani…”

E’ una frase di forte significato che sottolinea la volontà dell’UE nel garantire il raggiungimento dell’obiettivo in tutte le fasi: dalla produzione alla commercializzazione.

Il Reg. (UE) 625/2017, che ha sostituito il Reg. (CE)882/2004, nel considerando 3, ha ripreso la medesima affermazione ed in aggiunta al considerando 1 precisa:

… attraverso misure nei settori veterinario e fitosanitario il cui obiettivo finale sia la protezione della salute umana“.

Tale norma fissa altresì i criteri generali per l’effettuazione dei controlli ufficiali per la verifica della conformità alla normativa di settore. Inoltre, stabilisce le caratteristiche che devono possedere i Laboratori per il controllo ufficiale, le procedure, le attività, i metodi e le tecniche per effettuare i controlli.

La normativa generale sulla legislazione alimentare dell’Unione Europea in materia di alimenti e mangimi è rappresentata dal Reg. (CE) n. 178/2002. E’ entrato in vigore il 21 febbraio 2002.

Il regolamento ha disposto, tra l’altro, che la legislazione alimentare si basi sull’analisi del rischio definito come un processo costituito da tre componenti interconnesse: valutazione, gestione e comunicazione del rischio.

Valutazione, gestione e comunicazione del rischio

Per la valutazione del rischio, l’UE ha istituito l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Tale Autorità fornisce l’assistenza per le prove scientifiche e la valutazione della sicurezza di alimenti e mangimi.

Sul sito web di EFSA, alla voce “chi siamo”, si riporta: “siamo Agenzia dell’Unione europea … con il compito di fungere da fonte imparziale di consulenze scientifiche per i gestori del rischio e di svolgere attività di comunicazione sui rischi associati alla filiera alimentare. Collaboriamo con le parti interessate per promuovere la coerenza della consulenza scientifica dell’UE. Forniamo le basi scientifiche per disposizioni legislative e regolamentari al fine di tutelare i consumatori europei dai rischi correlati agli alimenti, dal produttore al consumatore”.

La comunicazione del rischio costituisce parte essenziale del processo di analisi del rischio. Con il solo Reg. (CE) 178/2002 la comunicazione del rischio è stata considerata complessivamente di scarsa efficacia, con ovvie ripercussioni sulla fiducia dei consumatori.

Reg, (UE) 2019/1381

Ecco che l’UE ha adottato il Reg, (UE) 2019/1381 sulla trasparenza e la sostenibilità dell’analisi del rischio dell’Unione nella filiera alimentare. Questo per garantire una comunicazione del rischio, per l’appunto, trasparente, ininterrotta e inclusiva durante l’analisi complessiva, con la partecipazione di responsabili della valutazione del rischio e responsabili della gestione del rischio a livello dell’Unione e nazionale. Il pubblico avrà accesso automatico a tutti gli studi e alle informazioni presentate a sostegno di qualsiasi richiesta indirizzata all’EFSA.

Alcuni punti salienti del regolamento sono identificabili nei seguenti argomenti:

  • alimenti pericolosi per la salute o non adatti al consumo umano sono vietati alla vendita;
  • se un alimento o mangime a rischio fa parte di una partita, si presume che l’intera partita sia a rischio;
  • EFSA offre assistenza tecnica e scientifica alla Commissione europea e ai paesi dell’Unione in tutte le aree che hanno un impatto sulla sicurezza alimentare;
  • sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF) …;che coinvolge i paesi dell’Unione, la Commissione e l’EFSA, si occupa della condivisione delle informazioni relative a:
    • le misure atte a limitare la circolazione degli alimenti o a procedere al ritiro di questi ultimi dal mercato;
    • azioni intraprese per prevenire, limitare o imporre condizioni specifiche all’immissione sul mercato o all’eventuale uso di alimenti o mangimi;
    • il respingimento di una partita di alimenti importati.
ancora…

Il Reg. (UE) 2019/1381 sulla trasparenza e sostenibilità ha come obiettivi:

  • garantire maggiore trasparenza;
  • aumento dell’indipendenza e della solidità degli studi scientifici presentati;
  • rafforzare la governance e la cooperazione scientifica:  mediante rappresentanza adeguata nel consiglio di amministrazione della governance di EFSA degli Stati membri, della società civile e il Parlamento europeo;
  • sviluppare una comunicazione globale del rischio: è stato adottato un piano generale per la comunicazione del rischio mediante un atto di esecuzione per garantire un quadro globale di comunicazione del rischio durante l’intero processo di analisi del rischio, combinato con un dialogo aperto tra tutte le parti interessate.

Dai campi alla tavola

Lo scopo della politica di sicurezza alimentare adottata dall’UE è quella di proteggere i consumatori, garantendo allo stesso tempo il regolare funzionamento del mercato unico interno all’UE (3). La strategia legislativa UE riguarda l’intera filiera alimentare, «dal produttore al consumatore» o in altre parole: “dai campi alla tavola”.

L’Italia, paese membro dell’UE, ha aderito alla strategia per: “… garantire cibi sani e sicuri lungo tutta la filiera produttiva e predisporre un controllo integrato con l’obiettivo di mantenere requisiti elevati per i prodotti alimentari, siano essi prodotti all’interno dell’UE o importati …”.

L’UE ha impostato un assetto normativo che è partito dal “General Food Law“, ossia il Reg. (CE) 178/2002, sino al cosidetto pacchetto igiene col quale tutti gli Stati Membri hanno adottato i medesimi criteri relativamente all’igiene della produzione degli alimenti ed il medesimo standard per i controlli di natura sanitaria effettuati nel territorio dell’UE. Nel pacchetto igiene rientrano i seguenti regolamenti:

  • CE 852/2004: sull’igiene dei prodotti alimentari (versione consolidata);
  • CE 853/2004: stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale;
  • UE 625/2017: sui controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari. Tale regolamento ha abrogato i due regolamenti del pacchetto igiene 854/2004 (norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale…) e 882/2004 (controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti…)

L’UE uniformando le norme sanitarie ha, di fatto, concretizzato la libera circolazione di alimenti sicuri nel mercato interno.

Presentazione

Entrando nel merito della presentazione, riporto il file presentato in Arpa Puglia.

Dalla diapositiva 2 alla 11

Grafico 1: il numero e le % dei campioni di Frutta (F) e Verdura (V) con presenza di residui

La presentazione inizia spiegando da dove derivano i residui dei prodotti fitosanitari (diapositiva 2). Seguono altre 3 diapositive, con le quali si inseriscono elementi direttamente collegati all’argomento trattato quali: il controllo ufficiale (CU) e la relazione annuale.

Il numero delle annualità di controllo ufficiale considerate sono nella diapositiva 6. Mentre nella successiva, per frutta e verdura, si quantifica il totale dei campioni, aspetto importante per dare dimensione ed attribuire significato ai risultati ottenuti nelle elaborazioni statistiche effettuate.

Le diapositive 8 e 9 permettono di contestualizzare alcune delle informazioni rilevate nelle relazioni pubblicate dal Ministero della Salute.

Considerato che lo studio riguarda il tenore dei residui in frutta e verdura, si è quantificato il numero delle sostanze attive analizzate, per campione e complessivamente, dai laboratori preposti al controllo ufficiale (vedi diapositive 10 e 11).

Dalla diapositiva 12 alla 18

La diapositiva 12 rappresenta una sintesi delle risultanze presenti nella relazione del 2020. I dati riguardano i campioni di frutta. In due tabelle affiancate, hanno trovato adeguata collocazione tutti i dati funzionali al raggiungimento dello scopo. Nella prima tabella (a sinistra) i dati sono stati ordinati in senso decrescente secondo il numero dei campioni prelevati. Nella tabella di destra si è seguito il medesmo ordinamento decrescente ma in funzione della percentuale dei residui, attribuendo arbitrariamente una posizione 1 al prodotto con maggior numero di campioni e con maggiore percentuali di residui. E così via.

Per gli ortaggi si è seguita la stessa rappresentazione.

Per tutte le relazioni a disposizione ci si è comportati allo stesso modo..

I risultati ottenuti in tutte le annualità disponibili sono raccolti nella diapositiva 13. Si osservano gli andamenti della percentuale dei residui per ciascun prodotto ed in ogni annualità. E’ stato valutata la percentuale media e la deviazione standard dei residui dei dati di ciascun prodotto presente nelle relazioni disponibili. I prodotti ripetuti in più relazioni/annualità e con la percentuale più alta dei residui risultano i primi nella tabella partendo da sinistra verso destra.

Adottando un criterio simile per la posizione P, ed accorpando i dati delle relazioni annuali è stata costruita la diapositiva 14. Lo scarto tipo è indicativo della variazione della P media assunta nel tempo dal prodotto. Ovviamente, la P è influenzata del protocollo analitico. Un basso valore di scarto tipo indica che la P, di quel prodotto, nel tempo, è rimasta stabile. Ne consegue che l’alimento ha assunto molte volte quella determinata posizione P.

Grafico 2: numero di sostanze attive nel protocollo analitico (destra) e totale ricercate in Italia (sinistra).

Per la frutta è stato rappresentato il riassunto dei risultati, peggiori e migliori, per ciascuna annualità in forma tabellare (diapositiva 15) e graficamente (diapositiva 16) riportando le linee di tendenza nel tempo. Lo stesso è stato fatto per gli ortaggi (diapositive 17 e 18).

Dalla diapositiva 19 alla 26

Nella diapositiva 19 è stato valutato, complessivamente, una tendenza all’aumento del tenore dei residui.

Trattando l’argomento residui, non si poteva prescindere dal considerare la presenza di due o più residui nello stesso campione: la cosiddetta presenza multiresiduale. A tale proposito, per la frutta e gli ortaggi, sono stati esaminati i campioni contenenti un solo residuo e quelli con due o più residui presenti contemporaneamente. Nella diapositiva 20 è stato introdotto l’argomento, mentre con la diapositiva 21 è stata rappresentata graficamente la tendenza di

Grafico 3: media dati su 11 anni di relazioni del Ministero della Salute
  • un residuo
  • due o più residui

nei campioni in funzione del tempo.

In maniera estremamente sintetica, si è parlato dei i condizionamenti commerciali sulla produzione ortofrutticola (diapositiva 22) . Per la produzione diventa necessario adottare tecniche di difesa differenziate, non sempre condotte con logiche di sostenibilità ambientale, per poter disporre di prodotti, in quantità e qualità, idonei alla commercializzazione.

Si è voluto altresì trattare, con una breve sintesi (diapositiva 23), il risultato degli studi condotti da EFSA sulla valutazione del rischio per il consumatore assumendo alimenti, a base di frutta ed ortaggi, contenenti più residui di pesticidi.

Non poteva mancare un cenno all’Eurobarometro (diapositiva 24), ossia lo strumento di rilevazione statistica adottato dall’UE in rappresentanza di tutti i 27 paesi membri. Tale rilevazione ha permesso di evidenziare che la voce “residui dei pesticidi” occupa il primo posto fra gli argomenti attinenti la preoccupazione sulla sicurezza alimentare.

Le diapositive 25 e 26 hanno raccolto le considerazioni finali.

Conclusione

A livello nazionale, su oltre 10 anni di controllo ufficiale, su frutta e ortaggi, è emerso che:

  • risulta difficile ottenere campioni con un contenuto di residui di prodotti fitosanitari inferiore alle percentuale riscontrate;
  • probabilmente la presenza dei residui nei campioni esaminati è dovuta ad esigenze produttive;
  • usando prodotti fitosanitari autorizzati ed impiegati seguendo le specifiche di etichetta del formulato commerciale, nei prodotti controllati si riscontra, comunque, una percentuale non trascurabile di campioni contenenti residui.

E’ molto importante sottolineare che dagli studi sin qui condotti la presenza multiresiduale non costituisce rischio per la salute del consumatore.

Nonostante la presenza dei residui in prodotti vegetali, a base di frutta e verdura, molti studi eseguiti da enti autorevoli (es.: OMS, Ministero della Salute, ISS, ecc.) suggeriscono di consumare almeno 400 g/giorno di frutta e verdura suddivisa in 5 porzioni.

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Norme

  • Reg. (UE) 178/2002 del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare;
  • Reg. (CE) 882/2004 del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali
  • Reg. (UE) 625/2017 del 15 marzo 2017 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi …
  • Reg. (CE) 852/2004 del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari;
  • Reg. (CE) 853/2004 del 29 aprile 2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale;
  • Reg, (UE) 2019/1381 del 20 giugno 2019 relativo alla trasparenza e alla sostenibilità dell’analisi del rischio dell’Unione nella filiera alimentare, e che modifica i regolamenti (CE) n. 178/2002, (CE) n. 1829/2003, (CE) n. 1831/2003, (CE) n. 2065/2003, (CE) n. 1935/2004, (CE) n. 1331/2008, (CE) n. 1107/2009, (UE) 2015/2283 e la direttiva 2001/18/CE

Bibliografia

[1] Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) — Garantire la sicurezza degli alimenti e dei mangimi nell’UE, sintesi della legislazione UE, https://eur-lex.europa.eu/

[2] EUR-Lex, Sicurezza dei prodotti alimentari, https://eur-lex.europa.eu/summary/chapter/food_safety.html?locale=it&root_default=SUM_1_CODED=30,SUM_2_CODED=3008

[3] Note tematiche sull’Unione europea, Parlamento Europeo, Sicurezza alimentare, https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/51/sicurezza-alimentare

[4] Unione Europea, Sicurezza alimentare nell’UE, Garantire alimenti sicuri “dal produttore al consumatore”

[5] Ministero della salute, L’Italia e la strategia europea per la sicurezza alimentare, https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?area=sicurezzaAlimentare&id=1136&lingua=italiano&menu=sicurezza

[6] Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, EFSA, https://www.efsa.europa.eu/it

[7] Un sito ufficiale dell’Unione Europea, EUR-Lex, Sicurezza dei prodotti alimentari, https://eur-lex.europa.eu/summary/chapter/food_safety.html?locale=it&root_default=SUM_1_CODED%3D30

[8] OMS : World Health Organization, Healthy diet, 29/04/20, Øhttps://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/healthy-diet

[9] Ministero della Salute, Salute a portata di mano – Decalogo per il consumo di frutta e verdura, https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione/dettaglioContenutiNutrizione.jsp?lingua=italiano&id=5566&area=nutrizione&menu=educazione&tab=3

[10] Crea, Linee guida per una sana alimentazione 2018, https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

Pubblicato il 31/08/2024

Autore: Marco Morelli


(1) articolo 168:

1.   Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attività dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana.

L’azione dell’Unione, che completa le politiche nazionali, si indirizza al miglioramento della sanità pubblica, alla prevenzione delle malattie e affezioni e all’eliminazione delle fonti di pericolo per la salute fisica e mentale. Tale azione comprende la lotta contro i grandi flagelli, favorendo la ricerca sulle loro cause, la loro propagazione e la loro prevenzione, nonché l’informazione e l’educazione in materia sanitaria, nonché la sorveglianza, l’allarme e la lotta contro gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero.

(2) articolo 169:

1.   Al fine di promuovere gli interessi dei consumatori ed assicurare un livello elevato di protezione dei consumatori, l’Unione contribuisce a tutelare la salute, la sicurezza e gli interessi economici dei consumatori nonché a promuovere il loro diritto all’informazione, all’educazione e all’organizzazione per la salvaguardia dei propri interessi.

(3) Mercato unico:

Il mercato interno si riferisce al mercato unico nel territorio dell’Unione europea (Unione).

La sua finalità è di creare uno spazio senza frontiere interne o ostacoli normativi in cui sia garantita la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali, conformemente agli articoli dei trattati.