Elaborazione di un carro tedesco SS15 in un carro italiano Poz.
Fin dagli inizi del trasporto su strada ferrata, i carri pianale sono stati una presenza costante. Infatti la loro versatilità ha portato a un loro utilizzo molto intenso. Limitandoci al secondo dopoguerra in Italia e trascurando quelli a due assi, il carro FS tipo Poz era il pianale a carrelli maggiormente disponibile. Nella foto precedente è raffigurato un esemplare con carrelli molto antiquati e garitta sopraelevata per trasporto di carichi molto lunghi, come le rotaie. Una versione più “moderna” è quella visibile nella foto seguente:
La loro costruzione era iniziata decenni prima e quindi forma e struttura potevano presentare differenze notevoli. Comuni a tutti erano i rinforzi sottostanti, poi potevano variare la forma degli stessi, la lunghezza e, soprattutto, i carrelli. Come esempio possono essere portati i seguenti disegni (o “figurini”).
Link per i disegni:
- http://www.rotaie.it/New%20Pages/DisegniCarri/CarriSeriePoz/Tavola-293a.jpg
- http://www.rotaie.it/New%20Pages/DisegniCarri/CarriSeriePoz/Tavola-293b.jpg
- http://www.rotaie.it/New%20Pages/DisegniCarri/CarriSeriePoz/Tavola-294n.jpg
- http://www.rotaie.it/New%20Pages/DisegniCarri/CarriSeriePoz/Tavola-294o.jpg
Qusti carri all’inizio sono stati indicati come “Poz” ma successivamente furono marcati Rmp, Rmmp, Rmmo nel corso della parte terminale della loro carriera; alcuni potrebbero essere arrivati con la marcatura “FS Italia” fino al 1977 – 78. Qui di seguito alcuni disegni con la marcatura modificata:
Le versioni modellistiche della RivaRossi.
Negli anni ’60, il carro FS tipo Poz è stato proposto in scala H0 [1:87] dalla RIVAROSSI. Lo standard qualitativo era buono per l’epoca ed è apprezzabile ancora oggi.
Ancora nel 1988 i carri erano riproposti identici, solamente con carichi aggiuntivi:
Verso la fine del millennio, la sua produzione è scemata a vantaggio dei più moderni carri Rs ed Rgs:
Come trasformare un pianale tedesco in un carro FS tipo Poz.
Si può ottenere un ben specifico carro Poz ricorrendo all’espediente della “preda bellica”. Alla fine della prima guerra mondiale, parecchi rotabili catturati al nemico dalle truppe italiane furono inseriti nel nostro parco. tra di essi vi era questo modello, carico di vecchie rotaie, prodotto dalla austriaca ROCO:
Il lavoro è molto semplice. Per prima cosa si rimuovono le rotaie, i carrelli e le ruote. La cassa dev’essere verniciata in “Rosso Vagone” (o Rosso ossido), i carrelli, il telaio (o sottocassa) e i respingenti in nero opaco, come pure le ruote che possono anche ricevere varie tonalità di ruggine:
La parte soprastante riceverà una verniciatura in grigio con le tracce dello sporco, dell’invecchiamento e dell’usura che più soddisfano; lo stesso va fatto per le traverse di legno:
La manovella è gialla, i rubinetti rossi e la condotta pneumatica in nero opaco o marrone opaco. Le iscrizioni sono un collage di quanto disponibile, ma è possibile acquistarne di simili alle quali poi attingere. Le rotaie ovviamente appaiono nella loro colorazione rugginosa, tipica del metallo esposto alle intemperie:
Siamo alla conclusione del nostro lavoro e ora il carro è pronto per svolgere il suo duro lavoro al traino di una locomotiva adatta (epoca III).
Autore: R. Bigoni – Ultimo aggiornamento 08 marzo 2021