di Rodolfo B. – Aggiornato il 23 maggio 2021
Carro-furgone porta auto serie Sekqrs (successivamente DDm).
Il carro-furgone DDm delle FS fu progettato per il trasporto di auto al seguito dei viaggiatori. Il suo utilizzo avveniva fra i capoluoghi dotati dei dispositivi di carico e scarico delle autovetture. Il traffico svolto dai treni notturni a lunga percorrenza era notevole. I primi esperimenti risalgono agli anni ’50, con carri chiusi a due assi, modificati con porte di testa a battente e spondine ribaltabili per il passaggio delle vetture (Carri tipo HHe).
I progenitori.
Trascuriamo i comuni carri pianale, utilizzati anche per il trasporto delle auto ma non propriamente progettati per tale scopo. Per trovare gli antesignani dei nostri DDm, bisogna risalire agli anni cinquanta. Nel 1972 le Ferrovie dello Stato pubblicarono un interessante opuscolo che trattava dei carri merci coevi, con disegni e foto:
Il carro Hbccqrs (ex HHe).
In esso troviamo il carro chiuso tipo Hbccqrs (ex HHe), con porte apribili anche all’estremità e con pareti imbottite, per il trasporto di: “automobili, mobilia, attrezzi teatrali, eccetera” :
Il carro Lekqs (ex PPaut)
Si tratta del primo carro aperto appositamente progettato per il trasporto di auto al seguito di viaggiatori. Sempre nello stesso opuscolo si trovano sia il disegno che la foto:
Sul sito Märklinfan Club Italia si trovano interessanti documenti dell’epoca, dal giornale “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 agosto 1967a una foto Alinari:
Finalmente il carro bisarca a carrelli della nuova generazione (inizialmente marcato Sekqs).
Sempre nell’opuscolo delle Ferrovie dello Stato si trova il disegno quotato e il tipo di carico consentito; interessante l’elenco delle auto trasportabili (tipiche degli anni ’60) e le limitazioni per le Rolls Royce, Cadillac eccetera:
E’ utile ricordare che le lettere indice minuscole <<q>>, <<r>>, <<s>> indicano la presenza delle condotte per il riscaldamento elettrico, a vapore e la possibilità di viaggiare in regime di velocità <<s>> (massimo 100 km/h). Invece <<ss>> contraddistingue i carri che potevano viaggiare fino a 120 km/h. Questo spiega la variabilità delle marcature nei vari periodi, con l’attivazione o la rimozione di qualche particolarità.
Ora si può iniziare la descrizione dell’evoluzione del carro-furgone DDm fino ai giorni nostri.
Epoca III 1956-1968 – periodo b
Alla fine degli anni ’60 la quantità crescente di vetture e l’incremento di velocità dei convogli indussero le FS a ordinare una prima serie di 13 carri per il trasporto auto a due piani e a carrelli. Essi furono classificati come serie Sekqrs e numerati come carri 31 83 438 4 da 000 a 012. Avevano velocità massima 140 km/h, portata media di 12 autovetture e carrelli tipo 24C:
Caratteristiche della prima fornitura di carri.
I primi tredici carri avevano alle estremità i ponti superiori mobili e la livrea in grigio ardesia con il logo FS degli anni 70 in avorio. Inoltre erano dotati di condotte per il riscaldamento elettrico e a vapore.
La seconda serie.
Alla prima fornitura ne seguì a breve termine un’altra, consistente in 50 carri sempre marcati 31 83 438 4 e numerata da 013 a 062, con caratteristiche simili alle precedenti ma privi della condotta per il riscaldamento a vapore, ormai obsoleta.
La terza serie
A metà degli anni ’70 fu impostata la terza serie , sempre consistente in 50 carri, con la stessa marcatura e la numerazione da 063 a 112. Su di essi fu effettuata un’importante modifica: i ponti mobili superiori sono stati resi fissi e l’accesso delle auto è garantito da apposite rampe nelle stazioni capolinea del servizio. Ovviamente le caratteristiche tecniche rimanevano le stesse, variando invece un po’ l’estetica.
Variazione di classificazione: da Sekqrs a DDm.
La classificazione italiana Sekqrs rientra nell’ambito di carri merci. I nostri però erano al servizio dei convogli viaggiatori e quindi la classificazione per quelli inseriti nel servizio internazionale doveva rispecchiare quest’attitudine. Essi ricevettero quindi una doppia marcatura (sia come carri sia come furgoni bagagliaio serie DDm), con classificazione uniforme da carrozza. Infine tutti i carri Sekqrs furono ricassificati come furgoni DDm con marcatura 51 83 98-40 000-012 per la prima serie e 51 83 98-30 013-112 per tutti gli altri. Come ulteriore conseguenza di questa raggiunta uniformità, tutti i ponti superiori mobili delle prime due serie sono stati definitivamente bloccati e resi perfettamente simili agli altri. La foto che segue evidenzia un esemplare di questo periodo:
Link utili:
https://siusa.archivi.beniculturali.it/inventari-pdf/marche/9.Officine_Cecchetti_inventario_31_mag.pdf (pagina 46)
La riproduzione modellistica del carro DDm europeo
Di seguito la riproduzione del carro europeo DDm eseguita dalla ditta austriaca ROCO; in questo caso due versioni di un carro tedesco:
Si nota la linearità della struttura del telaio e della cassa, in confronto alla versione italiana.
La riproduzione modellistica del carro-furgone DDm.
Diversi produttori di modelli ferroviari hanno riprodotto il carro-furgone DDm . Purtroppo la versione italiana, con la sua linea caratteristica, leggermente imbarcata, non ha corrispondenza con i suoi omologhi europei, che hanno invece il pianale lineare. Di conseguenza ci sono state solo poche produzioni artigianali o in piccola serie, come HERIS e Trheingold. Recentemente anche un grosso produttore come A.C.M.E. si è cimentato nell’impresa. Ora esaminiamo il carro tipo DDm dell’Epoca IIIb prodotto da:
Trheingold
Di seguito alcune immagini del prodotto tal quale:
La confezione contiene una notevole quantità di accessori e complementi da porre in opera:
Gli accessori devono essere tolti con un bisturi o un tagliabalsa, preferibilmente sgrassati con detersivo per piatti prima della colorazione. Le stampate di plastica possono presentare in superficie residui di olio distaccante che possono indebolire la presa della tinta. In genere gli smalti a solvente non dovrebbero avere problemi.
Il carro-furgone DDm Epoca IIIb elaborato:
La zebratura dei corrimani si esegue tenendo il furgone appoggiato a un righello e dipingendo a intervalli regolari con tinta bianca molto coprente. I fermi per le auto, gli appigli laterali, i ganci per l’ancoraggio e il volantino a cinque razze sono dipinti di giallo.
La rubinetteria è dipinta in rosso e giallo, mentre gli accoppiatori elettrici sono in argento- Le tubazioni e i loro sostegni in nero opaco.
Foto dell’autore
Epoca IV– periodo b : 1980-1989
Nel 1984 le FS ottennero la quarta fornitura di furgoni DDm, comprendente 56 unità. La numerazione è quindi progredita da 51 83 98-30 113 a 168. Oltre a vari cambiamentie migliorie minori, questi rotabili ricevettero i carrelli tipo FIAT a collo di cigno, come quelli delle carrozze Medie Distanze ma con i ceppi al posto dei freni a disco. Tutti i furgoni con carrelli FIAT possono circolare a velocità fino a 160 km/h.
Anche i corrimani ricevettero un nuovo disegno, nettamente diverso dal precedente e colorato in rosso:
Coloritura del carro-furgone DDm in Epoca IVb.
La coloritura di questi ultimi esemplari, ricadendo nell’epoca IV, è quella con fondo grigio-beige e fasce rosso fegato, come le contemporanee carrozze tipo X. Verso il 2000 alcuni di essi hanno ricevuto una colorazione in grigio medio con logo FS tipo anni 80 e scritte in giallo.
Il carro-furgone DDm Epoca IVb elaborato:
Lavorazione: separazione della cassa dai carrelli e loro trattamento.
I carrelli sono fondamentali per una buona resa estetica e meccanica. Quelli prodotti dalla Trheingold sono veramente notevoli, sia esteticamente che meccanicamente. Infatti essi hanno le fiancate oscillanti che permettono di assorbire le asperità del binario. Ad alta velocità potrebbero però sorgere problemi nella percorrenza dei deviatoi (volgarmente detti scambi). Il primo passo è la rimozione degli assi e la separazione dei carrelli dalla cassa:
Linea Model
Da alcuni anni è disponibile anche un modello in kit di ottone (LM 1825), di pregevolissima fattura, messo in vendita dalla ditta LINEA MODEL. Dalle foto visibili sul sito compare solo il tipo più recente, con i carrelli tipo FIAT e i corrimani superiori alti, come gli originali FS nelle foto seguenti:
Livrea Epoca IVb (grigio beige – rosso fegato) Livrea grigio ardesia.
Ovviamente il peso dell’ottone può ripercuotersi sulle capacità di traino delle locomotive meno potenti, specialmente in salita, Le trattrici più pesanti, cardaniche e con ruote numerose non dovrebbero avere grossi problemi.
A.C.M.E.
Recentemente anche questo costruttore si è impegnato nella produzione del modello DDm, certamente non facile. La confezione è l’usuale scatola di cartone molto protettiva, porta il n° 55270 e dichiara: <<Set di due carri tipo DDm trasporto auto livrea grigio ardesia Epoca IV>>. Probabilmente si possono utilizzare anche in Epoca IIIb.
I carri sono marcati 51 83 98-30 015-3 e 51 83 98-30 024-5, rientrando così nella seconda serie e hanno i carrelli 24C delle prime forniture. Le auto in scala H0 possono essere inserite. Una caratteristica che distingue questi carri dai precedenti è la rappresentazione dei ponti mobili superiori bloccati:
Il corrispondente prototipo reale è quindi quello riprodotto nella immagine sottostante:
La confezione contiene parecchi aggiuntivi da posizionare a cura del modellista. Prossimamente, appena pronta la documentazione relativa, essa sarà inserita come aggiornamento in questo articolo.