La carrozza Az 10.004 appartiene alla Serie 10.000 del Tipo 1921, è cioè tra le prime vetture delle FS costruite con cassa interamente metallica. Fino ad allora la scuola costruttiva prevedeva la costruzione della cassa in legno e del telaio in metallo. L’innovativa struttura aumentava la rigidità, la sicurezza, la funzionalità e la robustezza rispetto alle precedenti vetture con cassa in legno.
Della Serie Az 10.000 ne furono costruiti 100 esemplari. Inizialmente la loro marcatura fu AIcrz 10.000 e successivamente divenne Az 10.000. Il significato di alcune lettere è: A = Carrozze con posti di I classe; I = Veicoli muniti di intercomunicazione con mantici; z = Veicoli a carrelli (soppressa dal 29.09.1982)
La loro lunghezza era di 21,054 mm; l’interperno fra i carrelli 14.520 mm; il diametro delle ruote 1010 mm ed erano abilitate alla velocità di 120 km/h. La capienza era di 42 posti a sedere e il riscaldamento in origine era solo a vapore. Dopo alcuni anni comparve quello elettrico (REC) ad affiancarlo e in alcuni casi a sostituirlo.
Esse avevano sette compartimenti con 6 posti, dotate di finestrini doppi (a bifora), corridoio laterale, vestiboli d’estremità e due ritirate, una per testata. Sopra ciascun finestrino, sul solo lato compartimenti, si trovava un aeratore.
Allo stato di origine, i 7 compartimenti da 6 posti di prima classe avevano dimensioni decisamente superiori alla media (moduli da 2.140 mm) ed erano dotate di sedili di velluto rosso, tende damascate e plafoniere in ottone e vetro. Successivamente anche in alcune prime classi il velluto divenne verde.
Un accenno di storia
Le Ferrovie dello Stato le utilizzarono su tutta la rete italiana, in composizione a treni Rapidi a lunga percorrenza e, fino agli anni ’50 anche internazionali, Con l’immissione in servizio delle UIC-X negli anni ’70, esse passarono a servizi meno prestigiosi su treni locali o straordinari.
Livree
Nel 1936 la livrea delle carrozze passò dall’iniziale verde vagone al castano-isabella: cassa, sottocassa e ricaschi sull’imperiale erano castano, il tetto era argento mentre l’isabella era limitato alla fascia dei finestrini. Le scritte erano in giallo ombreggiato in rosso e i numeri romani indicavano la classe.
Dopo la guerra, le cifre arabe 1, 2, 3 in giallo sostituirono le cifre romane.
Nel 1958 per la prima volta compare la striscia gialla subito sopra ai finestrini. per indicare la prima classe.
Dal 1961 alcune vetture ricevettero la colorazione in solo castano, con tetti color alluminio, ricaschi compresi.
Nel 1964 comparve la nuova livrea con cassa in grigio ardesia, sottocassa nero e tetto in alluminio; essa sostituì il castano. La striscia indicante la prima classe divenne bianca.
La carrozza Az 10.004 in scala H0 (1:87)
Verso la fine degli anni ’80, la ditta austriaca ROCO propose al mercato il modello della carrozza Az 10.004:
Infatti, nella seconda metà degli anni ’80, la ditta austriaca ROCO iniziò a produrre modelli delle carrozze FS “tipo 1921” nelle varie serie in esatta scala H0 (1:87). Queste carrozze erano ancora inedite e costituirono un notevole salto di qualità, rendendo obsoleti i modelli precedenti (principalmente Rivarossi di diverse serie).
Le loro caratteristiche ne fanno ancora oggi ottimi modelli: le misure sono in scala esatta, i vetri sono quasi a filo come nella realtà, Gli interni si presentano molto ben riprodotti, con tendine ai finestrini e sedili applicati a parte, non ricavati direttamente dallo stampo di pavimento e pareti; inoltre sono di colori diversi a seconda dell’epoca di ambientazione. Sono inoltre predisposte per l’applicazione dell’illuminazione interna grazie ad apposite lamelle striscianti sulle punte coniche degli assi. I timoni di allontanamento permettono, di avere i mantici a contatto tra due carrozze contigue.
I carrelli sono ben dettagliati e sulla loro parte anteriore sono fissati i gradini di salita: nella realtà essi sono fissati al telaio ma questa soluzione rappresenta un buon compromesso, in quanto consente di riprodurli integralmente permettendo anche la circolazione su curve di raggio ristretto.
Alcuni possibili miglioramenti al modello della carrozza Az 10.004: i carrelli.
Un modello così ben fatto non ha bisogno di molto lavoro; un leggero invecchiamento ai carrelli e alle ruote contribuisce ad aumentarne il realismo; bastano i colori ruggine, nero opaco, nero lucido e grigio ferro scuro per ruote, ceppi dei freni, balestre e molle. Le pedane in plastica lucida vanno irruvidite strisciando una lima o rigandole con la punta di uno spillo:
Miglioriamo le testate della carrozza Az 10.004
Le testate di queste vetture, all’epoca della loro messa in commercio, andavano più che bene. Con il tempo, l’acuirsi del perfezionismo dei modellisti e il miglioramento delle tecniche produttive (collegato all’incremento dei prezzi) ai nostri giorni appaiono un po’ spoglie:
Si vede che mancano i sostegni per sorreggere i tenditori dei mantici, i mancorrenti interni agli stessi e la colorazione castano del battente. Tutte cose rimediabili con un po’ di pazienza.
Materiali e lavorazioni per elaborare le testate della carrozza F.S. Az 10.004
Adesso esistono lastrine fotoincise contenenti tutti questi particolari. Altrimenti, con plastica sottile si preparano i supporti sagomati e forati all’estremità, mentre con filo metallico sottile si sagomano i mancorrenti:
Si fanno i quattro fori all’interno delle zone occupate dai mantici, facendo riferimento alle porte a battente delle testate, dove dovranno essere posizionati i mancorrenti. Alla fine li si dipinge in castano:
Per l’incollaggio dei supporti bisogna rimuovere la vernice nei punti in cui essi andranno incollati, con una punta metallica. Ciò è necessario perché l’incollaggio della plastica sulla vernice potrebbe non essere resistente. E’ un lavoro delicato che richiede attenzione e pazienza. Il collante per plastica va dato in piccolissima quantità:
I tiranti sono composti con filo sottile di acciaio e filo sottilissimo di rame avvolto su di esso per simulare le molle. Una piccolissima goccia di collante cianacrilico lo fisserà in posizione:
S’inserisce il tirante nel foro presente nel supporto e l’altra estremità si appoggia al mantice con una piccolissima goccia di collante.:
Dopo aver tagliato con le tronchesi i fili di acciaio in eccesso, si colora con nero opaco il mantice e le molle; con castano i supporti, le barre dei tenditori e il battente del mantice:
L’arredamento interno della carrozza F.S. Az 10.004
L’elaborazione dell’interno della carrozza segue il solito procedimento di dipingere il pavimento, i poggiatesta bianchi sopra i sedili, i quadri e gli specchi alle pareti. Un lavoro supplementare è la chiusura di quella specie di botola nel pavimento, vicino alle estremità, dove si vede la molla del cinematismo dell’aggancio corto:
Si ritaglia un pezzo di cartoncino e lo si colora come il pavimento:
A questo punto si possono inserire i personaggi; è più comodo utilizzare quelli in una scala circa 1:100:
Se si vuole, a questo punto si può aggiungere l’illuminazione interna. Si chiude la cassa sistemando l’imperiale con gli appositi incastri e la carrozza è pronta per l’utilizzo:
In base alle immagini della Fondazione FS, sembrerebbe che il corrimano alle estremità fosse di colore isabella; in questo caso basta un ritocco:
Prossimamente: altre carrozze, bagagliai e postali dei tempi che furono…